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Aumentano i rischi in gravidanza con le malattie croniche intestinali

Gastroenterologia Redazione DottNet | 08/01/2020 13:33

Parto pretermine, diabete gestazionale e basso peso alla nascita

Le donne con malattie infiammatorie dell'intestino hanno maggiori probabilità di subire un parto con taglio cesareo e affrontare rischi durante la gravidanza. La conferma arriva da un'analisi di studi pubblicata sulla rivista Alimentary Pharmacology & Therapeutics.  La malattia infiammatoria intestinale, come il morbo di Crohn e la colite ulcerosa, è in aumento negli ultimi anni e colpisce molto i giovani. Il picco di insorgenza della malattia si verifica infatti tra i 15 e i 30 anni. Inoltre il 25% delle pazienti rimane incinta dopo una diagnosi, diventando una popolazione con particolari rischi in gravidanza.

L'indagine condotta da ricercatori dell'Università di Toronto, in Canada, ha esaminato inizialmente 1.816 referenze scientifiche sul tema. Solo 53 studi, con specifiche caratteristiche qualitative e quantitative dei dati, sono stati utilizzati nella sintesi, per un totale di 7.917 gravidanze con malattie intestinali croniche e 3.253 gravidanze sane studiate.  L'analisi ha rilevato che un terzo di tutte le donne con malattia infiammatoria intestinale avevano avuto un parto cesareo, con un aumento di quasi due volte rispetto a coloro che non presentavano questa condizione. Inoltre, la malattia andava di pari passo a un aumento dei rischi di diabete gestazionale e rottura pretermine delle acque. Mentre non vi era una correlazione con disturbi correlati alla placenta. 

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fonte: Alimentary Pharmacology & Therapeutics

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